giovedì 2 febbraio 2012

GLI AMERICANI LA FANNO ROSSA

Pur essendo tipica della cucina del Sud degli Stati Uniti, la sua popolarità è aumentata talmente tanto negli ultimi anni che oggi si trova facilmente nelle pasticcerie di tutto il paese.

L’arte dolciaria tricolore prende in prestito dalla tradizione americana la torta Red Velvet, in italiano Velluto Rosso, che deve il suo nome alla consistenza ma soprattutto al colore.
E’ una torta del secolo scorso, veniva servita già intorno al 1920. La leggenda narra che una signora di New York, deliziata dal dolce, avesse chiesto la ricetta e si fosse vista recapitare un conto a dir poco esoso per l’epoca. Furiosa, la gentildonna decise di diffondere gratuitamente la ricetta, conosciuta come ricetta di Ellie Sleekcakes , inviandola per posta con una catena di  Sant’Antonio.

La ricetta prevede il latticello: sottoprodotto della trasformazione della panna in burro.
E’ sufficiente montare la panna fresca sino a farla impazzire;  in meno di dieci minuti il burro si separa dalla sua parte liquida e si ottiene il latticello. Si può sostituire il latticello con una miscela al 50% di latte e 50% di yogurt bianco intero.
Il colore rosso della torta è il risultato della reazione chimica tra il cacao in polvere e gli ingredienti acidi; può variare tra rosso scuro, rosso vivo e rosso marrone ma oggi la colorazione è agevolata dall'aggiunta di coloranti alimentari. Un colore intenso si ottiene anche usando la barbabietola rossa, un’ottima alternativa ai coloranti chimici.

La Red Velvet è ideale come base per un dolce a strati, da farcire con crema chiara per evidenziarne il contrasto con il rosso.
La crema di formaggio è la più comune e, nell'immaginario collettivo americano, è associata a questa torta.  
Gli italiani possono farcirla con panna montata o con ganache al cioccolato bianco. Esterofili si ma con gusto!

TORTA RED VELVET - vai alla ricetta


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